La Piazza di Gara Elite 27

Viene da lontano.
Ha il mare negli occhi. E dentro nulla. Una testa fatta di niente.
Ma è un niente complicato e fecondo. Che la inghiottirà, un giorno, portandola via al mondo.
E forse è proprio quello che lei vuole.
Tic tic tic tic, scarpette nere. Tic tic tic tic. I passi, come di una bambina. Al collo un piccolo ciondolo. Nel ciondolo un cuore, e una monetina.


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Arriva di corsa davanti alle porte della Cittadella,il viso matido di sudore e fiato affannato.
Ad attenderlo Dampyr,Nosferatu e Aigor che lo invitanoad affrettarsi ad entrare.
anf-anf sono arrivato finalmente,speriamo di non morire per primo,quì c'è bisogno di me
Tuk arrivò dopo un lungo peregrinare tra le vie del paesello alla piazza principale,dove si siede su una panchina a riposare dopo il lungo viaggio in attesa degli altri ospiti.


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* Un ritorno a lungo rimandato quella della donna, che si guarda intorno come se facesse fatica a ricordare l'ultima volta che ha percorso i viottoli della Cittadella, e verso quale direzione... adesso però, la direzione la conosce bene e mestamente vi si avvia... sul volto un'espressione appena corrucciata e una domanda a fior di labbra, ma è troppo presto per parlare... *


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E' una dei primi che si affretta ad entrare nella cittadella appena Aigor con forza ha aperto i cancelli. Il cielo è venato di rosso durante il tramonto mentre la luna già splende sola nel cielo.
Non se ne era mai accorta..un piccolo torrente scorre dentro un piccolo stretto canale. Nell'acqua ogni dove si riflette..

Diana percorre il sentiero che costeggia il fiumiciattolo volteggiando.
Le frange del suo abito svolazzano qua e là..un po' di là e un po di quà..
Una bellissima sensazione...
leggera come una piuma


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Piccolo...
Basso e grassoccio, con un cilindro nero ed un monocolo d'oro...

E' un'uomo decisamente sgradevole l'ometto che fa il suo ingresso in cittadella...
Un lungo frac un pochino fuori moda ed una borsa da cintura che tintinna di monete d'oro...

"Allora, signora guardia..." dice con tono mellifluo rivolto ad uno dei guardiani all'ingresso, sfregandosi nervosamente le mani... "...mi può indicare il municipio? Ho una certa fretta, sa?"


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*Un suono di trombe riempie l'aria di note maestose

"Fate largo al grande Anton"

*Entra in cittadella un uomo con uno strano vestito bianco, un turbante del medesimo colore e un simbolo inciso sulla fronte. Tieni tra le mani una moneta a mò di sigaretta e in tasca un paio di dadi

"E così questa è la famosa Cittadella... sembra un posto molto accogliente e ricco di curiosoni"


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Pandora arriva in piazza in sella al suo bel cavallo biancosi guarda intorno,poca gente è arrivata.
Ma non si preocup di questo presto arriveranno glia altri,il suo sguardo viene attirato da quel ometto basso e sgradevole..............veramente sgradevole,meglio voltarsi dall'altra parte,anche se in fondo al suo animo gli fa tenerezza.
"povero piccolo ometto"pensa tra se.


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– Vuoi davvero fuggire con me?
– Sì, lo voglio.


Alfred ... non dovevi farlo...


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Uno sguardo nella folla, una figura fra tante.. giacca lunga fino ai polpacci chiusa a 3/4.. Se ne stava in silenzio scrutando e monitorando la zona. Non dava cenni di confidenza con nessuno... almeno per ora, eppure JAROD VOLEVA.. ignaro del suo destino lasciava che Esso gli mostrasse il cammino.

..Tic
Tac..

..Tic
Tac..


Il Tempo corre e non aspetta
scegli il tuo destino: Perdono o Vendetta!


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*Un calesse all'orizzonte e una dama...vestita di nero e una maschera bianca in volto...voleva celare il suo viso agli sconosciuti lì presenti...*

Sono arrivata finalmente ma...durante il tragitto un brutto incidente mi ha provocato una botta in testa...ho perso la memoria... devo cercare qualcosa che mi aiuti a ricordare...


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Un uomo alto e nero entra in piazza. I suoi occhi luminosi non passano inosservati. Carico di oggetti di ogni sorta a stento si muove...

Uno strano arnese stringe in mano.....


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"Ogni volta che entro in
questo luogo non riesco a staccare lo sguardo..lo fisso intensamente
come cercando di scorgere qualcosa attraverso la nebbia,pur sapendo che
non si può vedere niente.."

Nei suoi occhi chiari si riconosce la concentrazione,si sente il lavorìo febbrile della sua mente...Ernesta cerca il nemico...
Ella sembra una con l'aria normale,con un sorriso da gentildonna.. si,proprio come ogni clown ha sul volto dipinto un sorriso enorme..


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Pensate che la tradizione del "io non sputo neanche il nocciolo della ciliegia che ho appena mangiato, durante il primo giorno di gara" possa essere ignorata almeno nella pomposa Gara Elite, nonchè 27esima gara, oppure continuiamo a rosicchiarlo?


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...se sapessi di non aver scampo nasconderei le mie sensazioni dietro un calice d'orato. Ornerei la mia tomba con ghirlande varipinte...luminose lampade dalla luce violacea! Una croce potrebbe darmi una nuova vita, ma non accetterei mai di barattare la mia vita con una croce!

Così fu...e così potrebbe essere, ma il nostro amico vuole farsi nuovi amici...il viaggio potrebbe essere molto arduo per essere affrontato da solo...non mi metterò in viaggio senza qualcuno che sia allo stesso tempo spada e scudo. Finchè era solo...nulla sarebbe accaduto!


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Voi non ossevate...
volete essere ingannati...


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Oh cavoli,il viaggio è stato molto faticoso,quasi quasi mi riposo un po'...nel frattempo ascolto un po' le parole pronunciate dai già presenti...mmm interessante chissà che vorranno dire...


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Eccomi eccomiiiiiiiiiiiiii
scusateeeeee buon uomoooooo non chiuda il cancello mi faccia entrareeee.
Fatima affretto il passo ....mannaggia a lei era sempre in ritardo.
L'abito fuori moda color grigio topo le impediva il passo, trascinava una grossa borsa dai colori sgargianti....(Un pugno nell'occchio) un buffo berretto le copriva i folti capelli neri.
Superato il cancello si lasciò cadere sulla grassa borsa..doveva riprendere fiato..


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Un calesse trainato da un cavallo pezzato, entra di gran corsa nella cittadella. Il conducente frusta selvaggiamente il destriero, muovendolo al galoppo, incurante di coloro che si trovano sulla strada. Le ruote del calesse sobbalzano sulle pietre e nelle pozzanghere, alzando schizzi di fango e di acqua.

"Fate largo razza di stupidi bifolchi che non siete altro!"

A seguito di quelle parole, il vecchio rasca sulla strada. Il suo aspetto è logoro, capelli grigi lunghi fino alle spalle, con un cappello a calcare la nuca, intento a coprire il vuoto che si è colmato con l'età. Gli occhi dal color grigio osservano la strada e il palco. Le mani avvizzite e pelose, così come sul viso vi è una barba incolta e cresciuta ale. Emana un cattivo odore. DI colpo, tira le redini, fermando il vecchio cavallo e la corsa del calesse.

Sol ora si nota una scritta al di sopra del calesse.





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*Erano passate delle ore e la ragazza si stava sforzando di ricordare... passeggiava per le viottole della piazza ripensando al motivo che l'aveva spinta a recarsi in quel luogo. Ad un tratto, nella tasca del suo abito trovò un pezzo di carta. Era una lettera...*


"Mia cara, quando leggerete questa lettera sarete già in viaggio verso la cittadella. Vi scrivo per ricordarvi che non avete molto tempo.
La vostra forma muterà entro 24 ore. Sappiate cercar bene.
La persona che sceglierete sarà la vostra anima gemella.
Mi raccomando... il tempo nelle vostre condizioni è prezioso come l'oro."

Non ricordo chi mi ha dato questa lettera ma di sicuro mi ha ricordato cosa devo fare... sono alla ricerca della mia identità smarrita...così come si è smarrita la mia memoria...


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