La Sala dei Blasoni di Gara Tematica 1

(Sala dei Blasoni, luogo interno alla villa che può offrire rifugio da occhi e orecchie indiscrete).

"Signor Dumant attenda qui, vado a chiamare il suo ospite, il dottor Zimmermann".

(Sala dei Blasoni)

Avrei preferito la sala delle torture per Zimmermann... Ma va bene ugualmente...

"Vai, serva, vai a chiamare il tedesco."

*Armand attese che Zimmermann arrivasse...*

E vedremo se avrà il coraggio di rifiutare di ascoltarmi... Anche perchè gli converrà, se vorrà rimanere incolume...

*Il tic riprese a tormentarlo.*

(Corridoi della Villa)

*Si incammina con calma verso la Sala dei Blasoni, ove aveva ricevuto un invito a comparire da parte del Signor Dumont*

Chissà cosa vorrà dirmi il giovane francese: il primo giorno sembrava non avermi nemmeno notato, e adesso mi convoca con tanta urgenza in privato!
Sono curioso di sentire cosa vorrà dirmi e, soprattutto, di sapere se possiamo allearci in qualche modo!

(Sala dei Blasoni)

*entra con circospezione, controllando se al suo interno ci sia l'ufficiale francese*

Eccolo!
"
"Guten Tag, signor Dumont! Mi avete convocato? Sono davvero curioso di sentire cosa avete da dirmi."

*quindi si accomoda su di una poltrona ed osserva con calma il giovane ufficiale, non lasciandosi sfuggire il tic all'occhio destro*

(Sala dei Blasoni)

Maledetto, mi sta fissando l'occhio...

"Bravo Zimmermann, ha fatto la scelta giusta: io parlo chiaro e sono schietto."

*Si sedette su una poltrona dinanzi a Balthazzar, e disse:*

"Mi dica, Tedesco: è soddisfatto della sua situazione economica?
Non le piacerebbe ottenere una somma con la quale potrebbe trascorrere il resto della sua vita in pace?
Io so come ottenere quella somma... E la otterrò grazie al libro...
E se lei è intelligente, ne potrà avere una fetta..."

Ti conviene collaborare, Zimmermann...

(Sala dei Blasoni)

*ascolta il giovane ufficiale, quindi sorride*

["Giovane amico, capisco il suo malanimo nei miei confronti: non fa piacere a nessuno sentirsi ripreso da un emerito sconosciuto, ma credo che ci convenga collaborare per il bene collettivo, non pensa? Quanto alla sua fantomatica ricompensa, le dirò subito cosa ne penso: non ho lavorato una vita per del vile denaro, bensì per una causa molto più nobile, che comporta il benessere di moltissime persone! Adesso, cortesemente, mi parli di cose concrete e non stia lì a tergiversare su cose che non ci sono di alcuna utilità."

(Sala dei Blasoni)

Bah, incompetente... Tedesco, sei solo un perdente, se ragioni così...

"Credo che le mie intenzioni siano abbastanza chiare, non trovi, Tedesco?
Io le ho offerto una ghiotta occasione: solo uno sciocco rifiuterebbe!!!
Se non vuoi una fetta del tesoro, tanto meglio per me: mi terrò tutto.
Ma le consiglio, Zimmermann, di non intralciare i miei piani... E ne uscirà indenne..."

*Armand guardò fisso negli occhi il medico.*

"Ad ogni modo, mi servi, Tedesco: bisgona eliminare la spazzatura, come si dice... E STANFORD JAMES McCALLAWAY E' LA SPAZZATURA!!!
AUT AUT, Zimmermann!!! Collabora o no?"

(Sala dei Blasoni)

*l'uomo sostiene senza alcuna difficoltà e con la consueta calma lo sguardo del giovane ufficiale*

"Lei mi sta chiedendo di aiutarla ad eliminare Stanford, e la mia domanda è questa: a parte una manifesta antipatia nei suoi confroti, ha qualche altro elemento per ritenerlo un avversario e non un possibile alleato? Vede, in questa Villa siamo così pochi che ogni elemento diventa indispensabile per il raggiungimento dei nostri obiettivi! Comunque non intendo dirle che non voglio aiutarla, affatto!"

(Sala dei Blasoni)

"Sa, Zimmermann, lei è diverso dal Baffo: lei è ragionevole, e ciò mi garba...
Le dirò la verità: ieri sera ho desiderato ardentemente che Stanford facesse una brutta fine... Ma guarda caso, del mio desiderio nessuna traccia...
Ecco perchè McCallaway è di certo un mio nemico!
E lei? Cos'è lei, Zimmermann?"

E non mentire...

(Sala dei Blasoni)

*lo guarda trattenendo a stento un sorriso*

Il francese è giovane e irruento, però all'occorrenza si può indurre alla razionalità

"Vede, mio giovane amico, a volte non basta desiderare le cose perchè esse si avverino, ma bisogna anche rendere partecipi altri, che possano far sì che il desiderio si avveri - non so se ho reso l'idea - lei ieri lo ha fatto? Di certo non con me, perchè altrimenti il mio comportamento sarebbe senz'altro stato differente...
Io al momento non so affatto se sono suo amico o nemico, non ho abbastanza elementi per formulare ipotesi, ma so per certo che sono con lei a discutere per vedere se insieme possiamo raggiungere il nostro obiettivo"

(Sala dei Blasoni)

"Davvero, E secondo lei, io non le ho detto nulla?
Ci pensi: io volevo che morisse Stanford... Stanford non ha ufficialmente ricevuto nessun desiderio di morire... Come se qualcuno avesse CANCELLATO tutte le proposte di avvelenarlo... E tutto ciò non fa altro che irritarmi...
Ora, mi dica lei, Tedesco, se non ho detto nulla...
A buon intenditor..."

*Armand non finì la frase, che fece per andarsene.*

"Zimmermann, io non sono buono, nè mai ho dato prova di esserlo, dato che solo i forti e i furbi vanno avanti nella vita, e io posseggo entrambi gli aggettivi. Se anche lei è furbo, faccia come me: desideri che muoia Stanford...
Ora sa la verità su di me: faccia ciò che meglio crede... Ma le dò un consiglio: la risposta esatta è una sola... Quella affermativa..."

*Armand uscì dalla sala, lasciando che Balthazzar prendesse le dovute decisioni.*

(Sala dei Blasoni)

*strabuzza gli occhi nel vedere il francese uscire dalla Sala*

Ma costui ha frainteso quasi del tutto la mia frase di poco fa!

*si affretta a seguirlo, nonostante gli acciacchi dell'età, dimenticandosi dell'inseparabile valigetta*

"Torni indietro, Armand! Non volevo dire affatto che lei ADESSO non mi sta dicendo nulla, bensì che IERI non l'ha fatto... Ho inteso benissimo ciò che mi sta dicendo, ed ho tratto le debite conclusioni.
Ritengo peraltro che è stata provvidenziale la nostra conversazione di adesso, perchè, se mi dice la verità, molto probabilmente il nostro scopo è il medesimo!!!

*e, battendosi una mano sulla fronte, torna indietro per recuperare la valigetta*

(Fuori dalla Sala dei Blasoni)

*Armand sentì la voce di Balthazzar dalla stanza, e disse:*

"Ora non ho tempo da perdere con lei, Zimmermann, ma si ricordi: se lei dice la verità, e miriamo alla stessa cosa, faccia come le ho detto io... E nons e ne pentirà. Ora mi lasci andare, vado a sistemare le ultime cose..."

*Armand scappò via.*

(Sala dei Blasoni)

*recupera la valigetta e, mentre sosta per riprendere fiato, inizia a scrivere un biglietto recante la scritta:*

"Non ha da dubitare di me, Armand, sul mio onore! Appena saranno definite le dinamiche di questo secondo giorno ritroviamoci qui per commentarle"

*e si incamminò, con la valigetta in mano, verso la propria camera*

(Sala dei Blasoni)

*con la consueta tranquillità si reca nella grande stanza e vi appone un biglietto*

"Mio giovane amico, vi siete deciso a fidarvi di me? O non vi basta aver sentito stanotte l'alito della Morte sul vostro collo?"

*e si allontana a larghi passi felpati*

(Sala dei blasoni)

*Armand arrivò nella sala dei blasoni (era stata una giornata molto difficile per l'Ufficiale) e lesse il biglietto di Balthazzar:*

Ma guarda questo... Chi deve fidarsi di chi???

"Zimmermann! ZIMMERMANN!!! TEDESCO!!!!! Dove cacchio sei finito?"

(Sala dei Blasoni)

*con la consueta calma si dirige al luogo in cui aveva appuntamento con l'ufficiale francese: sentendolo urlare affretta - ma non di molto - il passo*

"Eccomi Armand, chiamavate me?"

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