Lo Studio di Gara Tematica 1

Utente Data d'iscrizione : 18.12.09

(Studio, Un'elegante scrivania in legno pregiato fa la sua grande figura al centro della stanza, con accanto tre poltrone foderate in pelle. Un'intera parete è coperta da una grandissima libreria, piena di tomi di ogni tipo, alcuni dei quali, probabilmente manoscritti molto rari)

*Il giardiniere, un uomo irsuto teneva ancora le cesoie strette nelle sue grandi mani quando chiamò in disparte nei pressi di un ingresso antistante la sala da ballo. Le sussurro gentilmente due parole all'orecchio con tono gentile ed al contempo rispettoso.*

"Madame, il signor Stanford mi ha chiesto di accompagnarla qui, vuole conferire con lei...
Vi lascio soli"

*Molto delicatamente e con una lentezza quasi disarmante richiuse la porta, non tralasciando di gettare uno sguardo all'interno della stanza...come se avesse una paradossale premura di controllare se qualcosa fosse fuoriposto!

(Nello studio)

*Stanford attendeva nello studio la ragazza che aveva mandato a chiamare. Aspirava avidamente il suo sigaro e controllava regolarmente il suo orologio. Aveva una precisione disumana, ogni trecento secondi esatti estraeva il pendente d'oro. Iniziò a scrutare qualche libro, non gli piaceva molto l'attesa.*

*Bussa alla porta*

E' permesso?

*La donna ben vestita di tutto punto fu accompagnata nello Studio dal Giardiniere. Non amava molto la compagnia se non quando le era di suo gradimento o era sua intenzione intrattenersi con qualcuno per cui non fu un problema allontanarsi dagli altri per raggiungere l'uomo che l'aveva fatta chiamare.*

"La ringrazio..."

*solo queste parole rivolge al Giardiniere prima di scrutare la cameriera e l'uomo dall'aspetto d'uno avanti con l'età. Aveva un non so che di particolare e forse, le avrebbe potuto risolvere parecchie noie*

"Buongiorno a voi Sig. Stanford.. A cosa devo l'onore di questa convocazione?"

*Il suo tono è pacato, ammaliante quasi mentre fugace volge una rapida occhiata alla stanza*

Niente male la Contessa.. Proprio quel genere di Lusso che annebbia la mente e vizia l'animo.. Solo Apparenza, nient'altro..

"Ero venuta a portare da bere al Signor McCallaway, per rendere meno noiosa l'attesa della sua ospite, ma vedo che la Signorina Sokolòva è già arrivata, percui tolgo il disturbo. Vogliate scusarmi."

(Nello studio)

*Finalmente la donna arrivò nello studio. Stanford si era quasi seccato di aspettare. I suoi occhiali fecero capolino dalla nuvola aspra di fumo denso. Cercò di iniziare un discorso mascherando il suo carattere per non essere abbandonato troppo presto dalla bella presenza.*

"Salve signorina, come procede il suo soggiorno qui? Le sono giunte le voci che la Signora vuole che ognuno di noi proferisca il nome di una persona con la quale non desidera più condividere questa esperienza?*

*L'ampia fasciatura sotto al seno dove stringe l'abito bianco par mettere in risalto le sinuose forme della donna, che gira per la stanza gurdando qua e la curiosa dei vari oggetti posti nella sala*

"Noto Sig. Stanford che non vi piacciono molto i giri di parole.. Ebbene si, rammento tali parole ma per adesso potrei far il nome di tutti senza alcuna distinzione"

Forse qui dentro potrò trovare qualche oggetto utile al lavoro che m'attende stasera..

(Nello studio)

Stanford si lisciò i baffi folti. Inalò una nuova dose di tabacco dal suo sigaro.

"Beh, si protrebbe essere un ottimo luogo dove cercare informazioni lo studio. E' per questo che ti ho invitato qui."

*Una piccola dose di auto-esaltazione si poteva cogliere nel tono dell'anziano signore.*

"Comunque qui può trovare e informazioni sulle sue quotidiane mansioni, ma non può trovare notizie sulle persone. La sua dolce mente si è fatta già qualche idea? Che ne pensa dello sbruffone francese?"

*Il Sottoufficiale.. Al solo pensiero l'avrebbe incenerito o fatto qualcosa per farlo zittire una volta per tutte ma altro era il suo scopo.*

"Armand? ............... Gusztustalan féreg [Verme schifoso]"

*Probabilmente l'uomo non avrebbe capito la sua lingua ma dall'espressione di leggero disprezzo poteva constatare che quell'uomo non le andava molto a genio*

"Ecco uno di cui poterne fare tranquillamente a meno! Voi piuttosto, avete già avuto modo di parlare con altrui presente a riguardo?"

(Nello studio)

*Stanford alle parole della ragazza sorrise.*

"Non è la sola alla quale quel Armand non va a genio. Se le intenzioni della contessa sono quelle da me comprese potremmo avere l'opportunità si farne volentieri a meno, proprio come lei dice. Però solo se si aggrega al nostro gruppo."

*Solleva un sopracciglio volgendosi verso l'uomo*

"..al NOSTRO gruppo? Dunque non siamo gli unici a voler questo.. abbandono? COme mai questo interessamente a voler chiedere alla Contessa la sua lontananza?"

(Nello studio)

*Stanford appoggiò il sigaro sul posacenere posizionato sul tavolino.*

"Beh, penso che il quieto vivere sia principale per il proseguimento della convivenza, credo abbia notato anche lei la sua arroganza. Spero che domani potremmo pranzare senza dover discutere nuovamente, anzi sarebbe meglio che l'argomento della discussione ci abbia abbandonato. Lei cosa ne pensa?"