La Serra di Gara Tematica 1

(Serra, Un'elegante tavolino in legno con accanto tre poltrone in vimini. Tutto immerso nel silenzio e nella natura.)

"Signor McCallaway si accomodi pure, vado a chiamare la sua ospite, la signorina Sonja Varinova"

*Stanford fumava il suo sigaro in attesa della sua ospite.*

"Scusate mio ritardo signor Stanford, mi ero soffermata in sala da pranzo ad osservare il cadavere della povera Ivanna. Posso chiederle motivo di invito in serra?"

(Serra)

*Stanford era nella serra e la sua ospite arrivò.*

"Beh, sconvolgente non è vero? Chissà chi l'ha voluta morta, effettivamente non si era fatta tanto vedere in giro. Ma mi chiedevo chi non avrebbe desiderato che domani facesse colazione con noi."

*Si asteneva a fumare per non rovinare le piante, però non disdegnava a controllare il suo orologio da tasca molto spesso.*

(Serra)

*Sonja osservò attentamente gli occhi di Stanford, riconoscerebbe tra mille gli occhi di un bugiardo*

"Signor Stanford, non adoro parlare molto, credo lei sappia. Mi spiace molto per Ivanna ma Dei supremi hanno scelto morte per lei. E noi accettiamo in silenzio."

Aнглийский Дика

(Serra)

"Bene, bene. Crede che io sappia, ma io credo che lei dovrebbe credere che un povero burbero vecchio abbia la testa bacata e offuscata dal fumo per sapere. Mi sfugge cosa vuole dirmi e mi sfugge la riposta che ha dato alla mia domanda, ammesso che l'abbia data."

*Tirò un lungo respiro dal suo sigaro.*

(Serra)

*Sonja ammirò con stupore l'astuzia del suo compagno di chiacchiere... ma rimaneva comunque uno stupido inglese per lei*

"Sir Stanford, stupisca me dimostrandosi intelligente, non come suo popolo di bizzarre e scoordinate abitudini"

*Il volto di Sonja si fece ammiccante in senso di sfida, come se volesse provocare il suo interlocutore*

"Risposta suo enigma solo Divinità supreme possono dare. Chi ha potere di giudicare non siamo io, o lei o schifoso francese! Uhps... a proposito di francese, non le pare che abbia un volto molto sospetto? Pregherò divinità affinché non sia lui a vedere prossima alba"

(Serra)

*Stanford alle parole della ragazza sorrise. Aspirò una lunga boccata di fumo.*

"Non facciamone una questione di cultura. Ognuno qui ha il suo scopo senza badare alla nazionalità. Però non posso darle torto se sarà così gentile da unirsi a noi nella battaglia per sbarazzarci di quell'insopportabile francese. Rimango comunque soddisfatto dalla sua prematura saggezza."

(Serra)

"Signore, non dovrebbe fumare... da mie parti si dice che sigaro è candela di Anticristo"

(Serra)

*Stanford ignorò la ragazza continuando a fumare.*

"Davvero? Che strana diceria. Lei che mi dice di oggi? Chi desiderava che ci abbandonasse?"

(Serra)

*La giovane guardò stupita l'inglese*

"Capisco sua difficoltà a capire me, sembrava chiaro che io nutrissi ostilità verso stupido francese Armand... però a quanto pare qui sono la sola a credere lui nemico."

(Serra)

*Stanford sorrise rumorosamente.*

"Bella questa, non sapevo che i russi avevano un così strano senso dell'umorismo. Sono stato io il solo voto per il signor Armand. Come si giustifica?"

(Serra)

*La russa sapeva che gli inglesi non brillavano per intelligenza e ne ebbe di nuovo la conferma*

"Signore, lei stupisce me! Se avesse solo decimo di intelligenza di vostro ammiraglio Nelson, capirebbe che sala di pranzo nasconde oratore... oratore con idee ancora poco chiare... lui dovrebbe aiutare me e lei, devoti a Chiesa Vatic... lei devoto a Chiesa, vero?"

*Sonja sorrise come se sapesse già la risposta*

(Serra)

*Stanford era stranito, alcuni altarini si venivano scomprendo.*

"La sua intelligenza mi stupisce, ma la mia è senz'altro superiore. La signora Tecla mi ha riferito che ieri ha espresso il suo voto nei miei confronti, ma io ieri non ho ricevuto nessuna preferenza, indi per cui proprio ieri l'oratore si era affezionato a me. Quest'oggi per avere delle certezze delle simpatie che nutrono nei miei confronti ho espresso la mia volontà a lasciare la villa, vivo o morto, e a quanto pare l'oratore è comunque un mio simpatizzante. E per questo che posso affermare con certezza che lei ha tradito la mia fiducia e non ha votato per Armand."

(Serra)

*Sonja cominciò a capire che c'era qualcosa che non andava*

"Signor Stanford, non prenda me per sprovveduta! Quel voto è mio! E chi meglio di me può saperlo? I casi sono due: o oratore agisce a caso e tolto voti a stupido francese, o lei mente. Voglio credere la prima."

(Serra)

"Signorina, io non la prendo per sprovveduta, ma lei non sfidi la mia intelligenza. Non mi piace affatto prendere e essere preso in giro."

*Detto ciò Stanford fece una lunga tirata al suo sigaro.*

(Serra)

"Cominci col tirare su quei occhiali di naso... sono terribilmente antiestetici... e si sistemi quel baffetto"

*Stanford si sistemò il tutto, imbarazzato*

"Sono pronta a giurare su Sacra Divinità che mio voto andò su stupido francese..."

(Serra)

*Stanford si aggiusto i baffi con gusto e sorrise soddisfatto.*

"E' stupefacente quanto l'uomo riesca a negare l'evidenza. Io le dico che è inutile continuare a mentire così, controlli se qualcuno le ha messo qualcosa nel vino questa sera, se è proprio sicura di aver espresso la sua preferenza su Armand."

(Serra)

"Lei basa sue teorie su azione di oratore che evidentemente non conosce. E' più probabile suo errore che mia menzogna, non le pare?"

*Sonja era ancora più allibita dalle parole di Stanford... cominciò a reputarlo quasi più stupido del francese*

(Serra)

"Un mio errore in cosa? Cosa c'è da sbagliare? Lei che si crogiola nel suo argume, mi illumini."

*Se Sonja avesse votato Stanford come aveva votato Armand poteva stare tranquillo.*

(Serra)

"Perdoni.. me spiegata male... sà, ho problemi di lingua... suo errore, errore di oratore... non errore di Stanford"

(Serra)

"Non so se conosce la storia dei mulini a vento, è inutile lottare contro di essi. L'oratore questa sera ha agito sicuramente su di me, poiché mi sono autovotato. E come lei ben sa due oratori sono impossibili."

(Serra)

"Le sta dicendo di essere oratore? Stia attento signor Stanford... sta giocando a dadi con dadi truccati male...
Sono disposta però a farla vincere... verità in cambio di verità... chi è lei?"

*Sonja sperava che Stanford si decidesse a dirle la verità... la giovane russa aveva un sacco di cose interessanti da svelare...*

(Serra)

*Stanford si stava innervosendo, la ragazza stava giocando con il suo problema della lingua.*

"Io posso affermare che l'oratore ha agito su di me perché mi sono votato e il voto su Armand non è il suo, ma di un'altra fidata persona. Se ora lei vuole perseverare nel gioco di utilizzare la lingua come pretesto, io non sarò più il suo giocattolo. E dopo ciò mi ritiro nella mia stanza, rifletta su quanto convenga continuare a mentire con me. Arrivederci e a domani. Spero di poterla rincontrare qui. Che il sonno le porti consiglio. Buon riposo."

*E detto questo Stanford controllò il suo orologio e uscì dalla stanza accendendosi il suo sigaro.*

(Serra)

*Sonja giunse ad un inevitabile conclusione*

Британский глуп, как французы

*Osservò Stanford abbandonare la serra e le rimase un po' di amaro in bocca*

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