La Stalla di Gara Tematica 1

(Stalla)

*lo guarda ancor più aspramente*

"Anche io conosco molto bene la mia preferenza, e se lei si permette di dubitare di me, allora ritengo che questa conversazione non abbia più senso... Tuttavia non voglio pensare che lei sia in malafede, quanto pensare a cosa abbia potuto far fallire i nostri piani"

(Stalla)

*Lo guarda ancora più più aspramente.*

"Ebbene? Cosa le è venuto in mente?"

(Stalla)

*sospira, di fronte al crescendo di asprezza, quindi prende pacatamente la parola*

"Credo che il mio voto sia stato deviato su qualcun altro, e che abbia agito anche un Oratore che abbia tolto tre voti al Patibolo (conclusione cui penso sia giunto anche lei): cosa ne pensa delle mie deduzioni? Le sembrano abbastanza logiche?"

*lo guarda sollevando un sopracciglio, di fronte a tanta diffidenza*

(Stalla)

"E mi conferma che qualcuno ha spostato il suo voto?"

(Stalla)

*lo guarda negli occhi*

"La certezza assoluta non posso averla, perchè non ho avuto conferma di questa mia supposizione, però posso ritenerla alquanto probabile poichè al giovane Armand viene attribuito un solo voto, invece, se tutto fosse andato come previsto, gliene sarebbero toccati almeno due."

(Stalla)

*Guarda il suo orologio.*

"Dice bene, almeno due. Eppure a quest'ora dovrebbe sapere il suo esito, non crede?"

[color=white](Stalla)

*arrivò trafelato all'appuntamento con l'inglese*

"Mi scusi, Stanford, ma urgento impegni di lavoro mi hanno spinto ad allontanarmi dalla Villa, e lo stesso sarò costretto a fare oggi, fra non molto.
La chiedo pertanto se è ancora risoluto ad andar contro il francese, sono disposto ad agire come ieri, nella speranza che non ci siano sorprese.
Purtroppo ieri sera non ho ricevuto alcuna informazione aggiuntiva circa il mio voto: posso soloelaborare delle supposizioni, ma la prego di credere alla mia buona fede, anche se, lo capisco, adesso può essere molto adirato.
Pertanto, proprio per via del poco tempo a mia disposizione, le chiedo con insistenza di farmi sapere come dovrò comportarmi quest'oggi."

(Stalla)

*Stanford tirò aspramente una boccata dal suo sigaro.*

"Agisca come vuole signor Balthazzar. Come sempre ha fatto. Non offro la mia preziosa fiducia a chi non ricambia."

(Stalla)

*lo guardò con aria di mesta rassegnazione di fronte a tanta diffidenza*

"Bene, signor Stanford, per due giorni mi ha ripetuto una stessa cosa, non vedo perchè dovrebbe essere diversamente intenzionato quest'oggi...
Poi, se non troverà riscontro fra le mie parole e l'evidenza dei fatti, si senta pure libero di non ritenermi degno della sua fiducia."

*si allontana di gran corriera verso la propria carrozza, stringendo nervosamente la propria inseparabile valigetta*

(Stalla)

"In bocca al lupo per la questione di lavoro."

(Ingresso della Stalla)

*sentito l'augurio di Stanford si volta ed abbozza un sorriso*

"Crepi il lupo, Stanford!
Non abbia a dubitare di me!"

*e riprende la propria strada con passo svelto*

(Stalla)

*Stanford controllò l'orologio.*

Strano quell'uomo, le seconde opportunità non sono nel mio stile. Una volta persa la mia fiducia non si riacquista facilmente.

(Stalla)

*entrato siede su una balla di fieno, nella speranza di mettersi in contatto con lo spirito dell'amico morto*

Ho mancato di agire al momento giusto: e questo ha causato il decesso di almeno due innocenti: però ho bisogno di mettermi in contatto coi miei alleati. Non posso continuare a brancolare nel buio, che almeno mi mandino direttive tramite Stanford!

(Stalla)

*Il fantasma di Stanford comparse. Telepaticamente cercò di trasmettere un messaggio.*

Cosa puoi fare per noi servi di Dio.

(Stalla)

*ha un sobbalzo all'udire telepaticamente la voce dell'amico morto*

La mia opera si limita alla Preghiera ed all'arte che ebbe in Cicerone il suo massimo esponente durante i tempi d'oro dell'antica Roma.
Come posso offrire i miei servigi al Signore attraverso le mie modeste competenze?

Come ha agito in queste giornate?

(Stalla)

*prende dal taschino il suo taccuino, lo aprì ad una pagine e lesse ad alta voce:*

"Il primo giorno, completamente all'oscuro, decisi di agire su me stesso, così come il terzo (temendo qualche ritorsione dovuta a sfiducia da parte sua); il secondo giorno, e per questo mi pento come per il peggiore dei miei peccati, agii su Armand, purtroppo fui gabbato dal suo eloquire convincente: mi perdoni, ma ormai ciò che è fatto è fatto.
Mi dica, oggi come posso servire la nostra causa?"

La vedo improbabile la sua storiella. Mi dice la verità o continuiamo a raccontarci fiabe?

(Stalla)

*tira un sospiro, ma allo stesso tempo non nasconde un'aria scocciata*

"Le ho detto ccome ho agito ed il motivo: le ho già detto che ho anche sbagliato, però se sono qui a parlare con lei c'è soltanto una ragione: tre dei nostri (se quanto si dice corrisponde a verità lei, Emeth e Manuel) sono morti, e vorrei tentare di salvare il salvabile, nonostante le circostanze!
Adesso la scelta è soltanto sua: fidarsi di me oppure assistere impotente alla morte dei suoi simili!!!"

(Stalla)

*visibilmente seccato, cosa insolita, data la sua caratteristica razionalità*

"Stanford, il tempo stringe! La invito a fidarsi di me - a parte il fatto che non le resta molta scelta - è molto importante per la nostra causa: ci stanno uccidendo come mosche, non posso restar da solo a brancolare nel buio, ad agire senza alcuna direttiva dai vertici! Lo so, ho sbagliato, ma possiamo recuperare il tutto se siamo compatti!"

Se lei è oratore ci sono 3 incantatrici il che è impossibile. Quando mi vuole dire la verità ci risentiamo, arrivedercil.

(Stalla)

*assiste impotente alla manifestazione di sfiducia dell'anima dell'amico morto, gettando furiosamente il taccuino a terra:*

"NON E' POSSIBILE!!! Stanford, le assicuro che è la pura verità!!! Cos'altr le potrei dire per sostenere la mia tesi????"

Arrivederci.

[color=white](Stalla)

*Balthazzar non proferisce verbo: solo un'immagine, che val più di mille parole:*

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