VILLA HADLEIGH CASTLE COUNTRY PARK (Gara tematica 1)

(Sala da pranzo)

*Armand sentì ciò che disse Rebecca, e replicò:*

"BAGUETTE A ME? Sporca baronessa lecchina, lo sa dove devi metterti la baguette???"

*Armand avrebbe finito la frase, ma la cena iniziò ad esser servita.*

Cazz me ne frega di quella cipolla con la veste... Meglio mettere qualcosa sotto i denti...

(Sala da pranzo)

*Tra un boccone e l'altro, essendo accurato a non parlare con la bocca piena, Stanford parlò.*

"So che mi prenderò i dovuti insulti, ma speravo che in un ambiente nobiliare come questo si potesse mantenere un linguaggio consono all'occasione."

(Sala da pranzo)

*Armand rispose a Stanford:*

"Qui l'unico vero nobile son io, che mi son guadagnato l'onore sotto al armi!! Non come tutti voi, che siete pezzenti: vi nascondete dietro titoli nobiliari, dietro chissà quali onori... FINITELA!!!!"

*Armand continuò a mangiare, incurante del tic.*

(Sala da pranzo)

*Standord fu colpito dalle parole del francese, forse ignorava il suo passato.*

"Sign..Ufficiale Armand, per abbassarmi al suo livello di cultura tenterò di risponderle a tono."

*Si schiarì la voce*

"Qui chi si è fatto un "deretano" così per possedere ciò che ha sono io, ho tirato su un'industria che è cresciuta ed è diventata di fama mondiale. Ogni sterlina delle mie tasche è una goccia di sudore che è scivolata sul mio viso, quindi moderì i termini lei. E io nobile non sono! Fiero della mia borghesia."

(Sala da pranzo)

*Armand apprezzò solamente il fatto che Stanford si fosse fatto da solo... Anche lui era così...*

Resta sempre il fatto che è un baffo coglion...

"McCallaway, io sono nato a Mont-de-Marsan, in Guascogna, da una famiglia di soldati: tutti noi ci siamo conquistati il rispetto in battaglia! E anch'io non sono stato da meno!!! I geni Dumont sono i migliori della Francia!!!
Sono stato ferito per 4 volte, mi sono rotto ogni osso del mio corpo, io!!!
Mi sono guadagnato col sudore e col sangue, il mio grado!!!"

(Sala da pranzo)

*Stanford accennò un sorriso compiaciuto.*

"Bene, sono contento per lei, ma con ciò?"

(Sala da pranzo)

"Con ciò, si prenda una baguette anche lei, come la cipolla con la veste..."

(Sala da pranzo)

*Stanford era allibito.*

"Ceerto, continuiamo ad attendere le portate."

Pat pat.

*Tecla mandava i giù i suoi bocconi cercando di ignorare le volgari parole del francesino e dell'inglesotto, ormai privi di ogni contegno. Evitò di dire la sua. Lei e la sua eleganza non potevano certo abbassarsi al livello di due miseri borghesi!*

Mon Dieu! In quale orribile posto fatto di gentaglia sono finita! E poi che termini! Quale linguaggio scurrile debbono udire i miei poveri orecchi! Se mi vedesse mio marito non accetterebbe che, io Tecla Renda Montali, soggiorni con una tale plebaglia! Qui sembra d'essere in una volgarissima taverna!

*Si limitò ad un lieve sospiro.*

(Sala da pranzo)

*Il corpo di stanford giaceva morto.*

E così finalmente la nobilissima Tecla Renda Montali è riuscita finalmente a mordere il mio raggrinzito collo.

(Sala da pranzo)

*Quasi divertita Rebecca si ingoiò il boccone e subito dopo scoppiò a ridere a crepa pelle*

"È proprio questa la differenza tra i veri nobili e voi altri che vi definite tali caro Armand. Noi nobili mandiamo voi falsi nobili a morire, il fatto che tu sia vivo è soltanto una conseguenza alla scarsa forza militare dei vostri avversari"

*Per un momento Rebecca riuscì a leggere la mente di Stanford*

Pat pat? Ma... non ci posso creeedere!

(Sala da pranzo)

*L'anima di stanford vagava per la sala da pranzo. Cercò di mettersi in contatto con i vivi. I lampadari si mossero, i bicchieri tintinnarono, il tavolo tremò.*

La signora Tecla è riuscita nel suo intento seppur al terzo giorno, ma la legge del contrappasso si è abbattuta su di lei. Ora manca soltanto avvelenare la minestra di quel tronfio generale e il tomo potrà tornare in vaticano.

(sala da pranzo)

*Con indifferenza e freddezza rispose al vecchio inglese.*

"Mio caro Signor Stanford. Mi sono tolta la soddisfazione di vedervi morto, non mi sono saziata del tutto però. Il vostro sangue sapeva..di vecchio! Ma sapete, nonostante il vostro sangue fosse di pessima qualità, sono felice della vostra morte! Il vedervi morto, per me, è già una vittoria! Nonostante la mia personalità nobile, fine e raffinata, so accontentarmi di poco. Sarò pure una misera mortale ora, ma almeno quando morirò, morirò sodisfatta!"

*Una sinistra e metallica risata riecheggiò in sala; fece da sfondo mentre la dama si allontnava lasciando dietro di se gli spiriti di quella inutile plebaglia.*

(Sala da pranzo)

*La signora Tecla vaneggiava, parlava in pubblico rispondendo a una voce che era unicamente nella sua testa. Il fantasma di Stanford l'avrebbe perseguitata per l'eternità. La sua pipa non serviva più, ora doveva riprendere il suo sigaro.*

Il suo amico francese mangia-lumache la raggiungerà presto in tutta la sua umanità.

(Sala da pranzo)

*Un lungo silenzio cadde sulla villa e della proprietaria non c'era più l'ombra*

Калинка, калинка, калинка моя!
В саду ягода малинка, малинка моя!

(Nei corridoi della villa)

Il fantasma di Stanford vagava. Stava errando o era quella la strada giusta? Oltre al lattiginoso alone di morte che avvolgeva la figura dell'inglese, c'era un più denso alone: quello del suo sigaro. Era preoccupato, ormai la guerra era aperta e palesata. I suoi nemici si erano esposti... Tutti. Mancava all'appello solo un'alleato. Eppure il Vaticano nella lettera che gli aveva inviato aveva specificato che avrebbe mandato un suo vicario sotto mentite spoglie, ma a quanto pare ancora non si era fatto vedere. La situazione era critica, solo con un'astuta mossa avrebbe portato nelle mani della chiesa il tanto desiderato tomo.

(Sala da Pranzo)

*Balthazzar aveva osservato attonito lo svolgimento degli avvenimenti: non aveva proferito verbo per via della stanchezza che ancora lo tormentava dopo il viaggio intrapreso per urgenti ragioni di lavoro. Si rendeva conto che la sua presenza avrebbe potuto evitare il verificarsi di certe situazioni, ma, pensava bene avrebbe, non aveva la certezza che le cose avrebbero potuto prendere una piega diversa*

La situazione è davvero rovente, ma penso di aver agito coerentemente col mio pensiero. Purtroppo il tempo non torna indietro e devo accettare l'idea che la gente si è fatta di me a seguito della mia assenza. Ma non tutto è perduto, se solo non mi si lascia nell'ombra.

(Davanti la scalinata)

*Armand scese provenendo dalla sua stanza, ed aveva un'aria alquanto divertita... Aveva lustrato la sua uniforme, ed aveva lucidato le sue medaglie.*

La vendetta è un piatto che non si serve freddo, ma comunque va mangiato piano piano...

"CONTESSA!!! Allora, ancora non vuoi far uscire quel libro della malora? Ancora non hai capito chi è il vincitore?
Bè, te lo dico io chi ha vinto: IO!!! ARMAND-JEAN DUMONT!!!"

*Non ricevendo alcuna risposta, disse:*

"Bene, vorrà dire che me lo prenderò lo stesso... In un modo, o nell'altro... Già i suoi servigi lasciano alquanto a desiderare..."

*Fece per dirigersi verso il giardino, poi si fermò."

Dimenticavo...

"STAAANFOOORD! OOH STAAAAANFOOOOORD!!!"

*Armand guardò in alto, e alzò irato il dito medio.*

Giustizia è fatta!!!

*Armand uscì in giardino.*

* Manuel era allibito...sconcertato...le persone che voleva sentire non avevano ancora invocato il suo spirito...
ormai il suo destino è nelle mani di polvere cenere e angustie...*

" Forza venite compagni morti e vivi...che vi suono qualcosa!!!"

(Sala d'armi)

"Pulce, non è il momento di sbizzarrirsi in sciocchezzuole varie!!! Non è colpa mia se quei babbioni non si fanno sentire! Così come non è colpa mia se qualcuno mi impedisce di sapere ciò che voglio sapere legittimamente!!!!
E non fare quella faccia! Il tuo destino è nelle mie mani, e quindi è in ottime mani! Non poteva capitarti di meglio!"

Armand è totalmente pazzo....ahahah!! ha perso il senso dell'orientamento!!!

(Scala principale per il piano 2)

*Sonja osservava in silenzio dalle scale ciò che accadeva*

мужчины идиоты...

"Chiedo cortesemente all'ultimo uomo di fede di palesarsi IN PRIVATO a me!!!GRAZIE"

(Nel corridoio)

*Mentre Layla si faceva strada verso il salotto riuscì ad ascoltare con chiarezza le urla del generale francese e rimase stordita dal dialogo tra la nobile Tecla e l'inglese Stanford. Decise quindi di chiedere delucidazioni.

"Cos'è tutto questo trambusto? Cosa è successo? Mi sono assentata per una giornata e trovo tutto questo. Qualcuno sa dirmi cos'è accaduto con chiarezza?"

" l'unica cosa che mi interessa è mangiare e suonare....sapete io qui tra le buche mangio e suono! Lo sapete?? ahahahahah
Quando si mangia??"

* Manuel sta fremendo dalla voglia di sapere.......*

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