VILLA HADLEIGH CASTLE COUNTRY PARK (Gara tematica 1)

Federico ha scritto:

Manuel ha scritto:: "Questo cibo è squisito!..devo complimentarmi personalmente con la cucina!"

( sala da pranzo )

" la cucina sono io !Federico Rossetti, per servirla "
* Rispose lo chef, un bel giovanotto vestito di bianco, dallo sguardo fiero.*
" Sono lieto che la mia arte venga apprezzata!
ma si sa, l' Italia, almeno in tavola, è sempre un successo.
Vede ,
* continuava a parlargli fissandolo negli occhi e abbassando il tono della voce *
" ...il segreto e nel far bollire le orecchiette nell'acqua delle cime di rapa...
Le coltivo io stesso !
Si, perchè devo conoscere tutta la storia di ogni mio ingrediente.

* Con lentezza gli si avvicina all'orecchio sussurrando: *
" Adoro parlare con i miei ortaggi ! "

"Federico eccezionale!!! Davvero....mi sa che qualche volta ti verrò a trovare in cucina!!"

* continua nel mentre la conversazione Balthazzar*

"Signore sono tutto orecchie....l'aspetto nella stanza che ho chiesto di riservare per lei..."

(Sala da pranzo)

*Un uomo anziano sfiorò il braccio della donna per attirare a sè la sua attenzione. Dopo che il medico ebbe finito di parlare, la donna incominciò.*

"Buona sera, Balthazzar. Sarei molto lieta di passeggiare e discutere con lei per questa immensa villa. Perchè son qui? Bè suppongo che io e lei siamo qui per la stessa cagione. Quel maledetto tomo... dico bene? Sa, Balthazzar, ho proprio l'impressione che potremmo andare d'accordo..."

*Detto questo si incamminò per uno dei tanti corridoi della dimora della contessa*

(Nella sua camera)

*L'Ufficiale Armand, dopo la sua seconda ispezione della Villa, era tornato nei suoi alloggi per sistemare i suoi pensieri. Ripensò nuovamente a tutti gli avvenimenti che l'hanno portato in quel luogo a lottare contro gli individui della peggior specie: gli ipocriti.
E ripensò anche a ciò che successe tre anni addietro...*

E così io sono l'antipatico di turno, eh? Si vede che vivono tutti nel mondo delle fiabe! Sono tutti falsi! FALSI!!!
Io solo sono quello vero, qui dentro!!!!!

*Si affacciò alla finestra: le nubi avevano coperto la Luna, lasciando il paesaggio avvolto nel buio.*

E' una serata tetra... Il mio istinto parla chiaro: avverrà qualcosa, stanotte... Tanto peggio per gli altri, che di sicuro non si sanno difendere: io sì che ho le carte in regola per fronteggiare ogni asperità!
Quante menti ho visto oggi vagare nel vuoto: solo il sottoscritto ha le idee chiare! Poteva essre diversamente, del resto?

Ospite

Emeth ha scritto:: (Sala da pranzo)

* Emeth aveva terminato da un molto di pranzare.Egli non amava esagerare con il cibo,mangiava poco e in maniera sana,in modo tale da aver anche una mente sana.
Non a caso aveva chiesto allo Chef Federico,di preparargli solo una piccola porzione di rape stufate.

( nel corridoio )

" Signor Emeth ! spero che il pane grattuggiato di grano saraceno spolverato sul suo stufato...sia stato di suo gradimento ! "

* si avvicinò al suo orecchio e abbassando il tono della voce *

" Ho aspettato che si dorasse appena appena appena...per renderlo croccante come piace a lei..."

(Nei pressi delle cucine)

*Armand notò con mediocre gusto che la cena sarebbe stata molto più rapida e molto gustosa, a giudicare dall'andirivieni presente nelle cucine.
Lui era uno di buona forchetta, ma allo stesso tempo aveva il palato fino: sapeva riconoscere le cose buone, così come sapeva riconoscere la sua strabiliante intelligenza.
Tra i vari uomini che lavoravano ai fornelli, riconobbe lo chef dal suo cappello:*

Oh, ecco colui che ha cucinato quelle leccornie per il pranzo...

*Ad un certo punto, sentì gridare da un garzone:*
"MASTRO FEDERICO, ECCO IL GRANO SARACENO!"

Federico? FEDERICO??
Non ditemi che è un insulso Italiano...
C'è solo una motivazione sul perchè cucini così bene: avrà rubato delle ricette da uno chef francese, e le avrà portate clandestinamente in Italia...
Che sfacelo....

*Rabbuiato, Armand si diresse verso la Sala da Pranzo, e si sedette su una poltrona, dove attese che la cena venisse servita.*

(Ingresso della Villa)

*tornò tranquillamente verso la Villa, dopo una rilassante passeggiata*

Bene bene... Questa prima giornata in questo luogo mi ha permesso di venire a conoscenza di un paio di cose... Adesso però appropinquiamoci al desco, che mi sa che ci attendono notizie interessanti..."

*ed un sorriso, dopo tanto tempo, gli tornò il volto....*

(nella sua stanza)

*Tecla aveva avuto una giornata abbastanza tranquilla. Una passeggiata nel giardino, un delizioso pranzo e una deliziosa cena. Era tornata nella sua stanza dove aveva trovato qualcuno. Per tutelare la persona in questione non dirà di chi sta parlando*

"Sapete che sto parlando di Voi. La Vostra è stata l'unica visita che ho ricevuto stasera. Mi ha fatto piacere incontrarvi. Sappiate che sono a Vostra completa disposizione. Diamoci appuntamento ancora per COLLABORARE. Non mi basta una vostra visita di CORTESIA. So che posso fidarmi di Voi. Vi sto invitando. Vi attendo con ansia."

*Queste le parole che rivolse a quella figura misteriosa che si vide lasciar la sua stanza.*

(Sala da pranzo)

*Erano ormai giunti al dolce e Stanford cacciò il suo sigaro e iniziò a fumare. Controllò l'orologio, non sembrava turbato dalla morte della ragazza.*

"Peccato che ci avete privato di una così bella presenza. Avrei preferito che qualche altro personaggio ci lasciasse questa sera."

*E mandò un'occhiata tagliente ad Armand.*

"Chi è del mio stesso parere è pregato di farmelo sapere presto. Grazie. Ora vado a farmi un giro per smaltire."

*E si alzò allontanandosi.*

(Sala da pranzo)

*Come tutti gli altri presenti, Sonja consumò il suo pasto non preoccupandosi del fatto che potesse essere avvelenato; un errore ingenuo per una spia del suo calibro*

Блядь! 'M глупо....

*Sonja, dover aver consumato anche il dolce, in silenzio si alza e abbandona la sala da pranzo*

(Nulla sua stanza)

*La giovane spia si mise in desabiè, si spogliò e si sdraiò sul suo morbido letto*

И смерть, как всегда, носила женское лицо. мой

(Camera da letto)

*Il Buongiorno si vede dal mattino....
Manuel è li sdraiato su un letto morbido, consapevole di ciò che aveva fatto ieri sera sta riflettendo su un paio di cose....
sa già che deve fidarsi di qualcuno..ma sicuramente l'interessato non mi crederebbe...almeno non ora..*

Non es tan malo...

*sia alza dal letto, si prepara indossando il suo miglior abito,

(sala da pranzo per la colazione)

scende in sala per la colazione..ma la sala è ancora deserta.

(sala intrattenimento)

Entra nella sala adiacente a quella dove si trovava per la colazione e vede accostato alla parete uno splendido pianoforte.
Non gli serviva nessun spartito, quindi iniziò a suonare...e a riflettere...*

(Nella sua stanza)

*La notte scorse via liscia per Sonja, non un incubo, non un sogno... solo una lunga e pesante dormita*

*Si affacciò alla finestra e notò che il clima non era dei migliori... la neve cadeva imperterrita come se il cielo volesse vendicarsi della terra*

Святейший Боже, помоги мне

(Sala intrattenimento)

"привет, signor Manuel... lei è ottimo pianista, ma è ora di colazione. Mi accompagna?"

(Stanza di Armand)

*Era mattina
inoltrata, quando Armand si destò dal suo sonno: era stanco, confuso, e
forse aveva un accenno di raffreddore. Si alzò, si vide allo specchio, mirando la barba che cominciava a crescere.*

Lo sapevo, il mio istinto non sbaglia mai: in questa casa c'è qualcosa di malefico... E ieri sera ho rischiato davvero tanto: Ivanna aveva il posto vicino al mio... E se fosse toccato a me?

*Armand, mentre si vestiva della sua uniforme, pensò:*

Gli avvenimenti di stanotte devono portarmi a delle conclusioni... Già ieri, con le mie ispezioni, ho capito molte cose...
Così come ho capito che forse dovrò cavarmela da solo, anzi: dovrò fronteggiare vari nemici, a partire da quel baffone di Stanford...
Del resto, in molte occasioni me la sono cavata da solo: ma forse non era questo il momento...
Non era il momento di agire da soli...
Ho bisogno di qualcuno che mi dia una mano... Ovviamente, solo fino a quando il libro non sarà nelle mie mani...

(I corridoi)

*Rebecca aveva dormito tutta la mattina e non pensò neanche ad andare nella sua stanza per riposare

Passò la notte cercando la biblioteca che non trovò

(davanti le camere degli ospiti)

La mattina arrivò e vide svegliarsi uno ad uno gli ospiti. La signora Tecla, uscendo dalla sua stanza, attirò l'attenzione di tutti lanciando l'invito ad una persona che le aveva fatto visita questa notte*

"Tecla, ti dò del tu posso permettermelo, se ha bisogno di parlare con qualcuno io sono disponibile, sai nessuno in questa villa sembra avere interesse per una bella e avvenente ragazza, potremmo scoprire qualcosa di interessante l'una dell'altra"

*disse Rebecca avvicinandosi alla signorotta di mezz'età*

Oh, il sonno sta iniziando a farsi sentire... devo dormire la notte, non posso stare a girovagare per la casa semplicemente per cercare la biblioteca. Chiederò ad uno dei servi di indicarmi la strada, dovrebbero mettere dei cartelli... che disorganizzazione!

Ospite

( veranda antistante l'orto )

*Federico camminava con un blocchetto tra le mani e decantava fiero la sua lista ad alta voce:*

"12 cavolini di Bruxelles, 1 cipolla, 5 carote, 8 zucchine, un ciuffo di erba cipollina...e..non può mancare...una bella patata ! "

(Nella sua stanza)

*Era già tarda mattinata e Tecla non aveva voglia di fare colazione. Era quasi ora di pranzo e nemmeno il pranzo, forse, l'avrebbe tranquillizzata. Aveva ricevuto una visita quella notte, visita, se pur piacevole, che si era trattenuta a lungo impedendole di dormire; aveva ricevuto la pessima notizia della morte di quella bella e giovanissima donna. Ivanna. *

Ma cosa avrà mai fatto di male quella bella ragazza per meritarsi una morte così crudele? Cosa nascondeva? Chissà se qualcuno dei presenti le ha mai parlato. Meglio scendere ora. A breve saràservito il pranzo. Approfitterò dell'attesa per incontrare un'altra bella donna presente in casa. Rebecca. Sembra una fanciulla interessante.

*Mentre si vestiva, erano quelli i suoi pensieri. Chiuse la porta della sua stanza alle sue spalle e si diresse verso il salotto. Forse lì avrebbe incontrato qualcuno.*

(Sala da pranzo)

*Armand, appena arrivato nella sala, si sedette sulla poltrona che oramai aveva definito preferita. Non aveva molta voglia di parlare, in quel momento: stava elaborando troppe cose per dar retta agli altri pezzenti. Il tic sembrava avergli dato un pò di tregua, e Armand tirò un sospiro di sollievo.*

Ed ecco arrivare quella vecchia prostituta della Montali... Spero non mi secchi con la sua voce stridula: ho altro a cui pensare...

(Camera di Balthazzar)

*si sveglia avvertendo un lieve senso di smarrimento, come sempre, d'altronde, quando dormiva fuori dalla propria casa, lontano dalla sua adorata Lieselotte*

Ach!!!... Sono nella Villa della Contessa... Che giornata intensa è stata quella di ieri: e poi, che notizia sconvolgente quella della morte di quella donna...

*si alza dal letto, senza troppo indugiare fra le coltri: non era avvezzo a poltrire, la sua professione non glielo permetteva, ed adesso, in età avanzata, questa era divenuta un'abitudine inveterata.
Procede con la propria pulizia personale, quindi, una volta pronto e in ordine, prese la sua inseparabile valigetta e si incamminò lungo i corridoi per raggiungere gli altri ospiti in Sala da Pranzo*

Oggi devo necessariamente interloquire con più ospiti possibile: le informazioni che ho sono poche e frammentarie... Devo assolutamente trovare coloro che mi sono alleati, per trovare il preziosissimo tomo e, una volta trovatolo... beh... questo sarà solo il fato a stabilire cosa succederà...

(Sala da Pranzo)

*si guarda intorno e, non trovando nessuno, si dirige verso una sala da cui proveniva una piacevole melodia, ove trova il giovane spagnolo, cui rivolge un'occhiata interrogativa, intento a conversare con una donna che non riconobbe perchè gli dava le spalle.
Col suo consueto tono pacato rivolse ad entrambi un saluto:*

"Buongiorno! Disturbo? Son venuto qui attirato dalla musica, e non intendevo interrompere una conversazione privata..."

*ed attese la risposta dei due giovani*

(Sala intrattenimento)

*Sonja notò l'arrivo di Balthazzar, fece un cenno per salutare e uno per indicargli che non disturbava*

"Non si preoccupi signor Balthazar, Manuel non mi ha degnato neanche di uno sguardo... a quanto pare non gli piaccio.
Sà, io no stupida... può dirmi cosa è venuto a fare in questa stanza. Sò che non è qui per musica."

(Camera da letto della contessa)

*Mentre la villa era popolata da continui movimenti degli ospiti, la servitù procedeva alla pulizia e al riordino delle stanze*

Devo affrettarmi mancano ancora molte stanze da rassettare... ma... cos'è quel foglio sotto al letto?
- Signora Contessa sarei onorato di poterla incontrare lontano da occhi indiscr... -

*La contessa entra in stanza*

"SYLVIE!!!! COME OSI CURIOSARE NELLA MIA CORRISPONDENZA?"

"Signora, mi scusi, il foglio era in terra... io... ero qui solo per... si... per compiere le mie ordinarie mansioni, e..."

"E QUALI SAREBBERO LE TUE MANSIONI? CONTROLLARE CHE LA MIA POSTA SIA DEGNA DEL MIO BLASONE?"

"...io stavo solo raccogliendo il biglietto, non ho neanche avuto modo di capire chi sia il mitt..."

"SANTO CIELO!!! E VOGLIO SPERARLO!!!! FUORI DI QUI"

(Sala da Intrattenimento)

*si avvicina a Sonja, notando l'accento straniero e lo sguardo intelligente e indagatore*

"Incantevole Sonja, la sua domanda è molto arguta: è vero, non sono stato attirato soltanto dalla musica, ma anche dalla curiosità di conoscere meglio coloro che alloggiano assieme a me in questa splendida Villa... Vedo che Manuel è ancora molto preso dalla musica, e non vorrei disturbarlo"

*rivolge alla donna uno sguardo d'intesa*

"Vuole che continuiamo questa conversazione in un luogo più appartato?"

*e le porge il braccio mentre si volge verso l'uscita*

*Emeth si era alzato di buon'ora ed essendo molto pignolo, aveva già ordinato il suo cofanetto di legno,impreziosito da rinforzi di cuoio..dentro v'erano i suoi strumenti da Chirurgo.*

(Corridoio)

*Quando ad un tratto sentì delle voci che provenivano dal corridoio e si affacciò un attimo..erano La contessa Mc Bride e la cameriera che avevano avuto uno screzio*

Chissà cosa c'era scritto su quel bigliettino trovato da Sylvie,e a chi era destinato..sarei curioso proprio di scovarlo.Magari aveva qualcosa a che fare con il prezioso Tomo..

*Incuriosito dal dialogo delle due Signore,si recò nel Salotto..e sperava di incontrare la contessa Mc Bride*

(Vicino la scalinata)

*Armand se ne stava appoggiato allo scorrimano della scalinata che portava al piano superiore della Villa. Da lì, poteva osservare tutti gli altri ospiti che uscivano dalla Sala da Pranzo.
Durante il pranzo, egli si ritrovò ai suoi lati il Tedesco Zimmermann e l'odiosa Montali, mentre di fronte aveva l'affascinante Sonja Varinova.*

E per fortuna Monsieur Baffone Stanford era agli antipodi da me... Per fortuna sua, ovviamente...
Odioso Stanford... Mi auguro che stasera tu faccia la stessa fine toccata a quell'ungherese sfigata di ieri...

*Armand ripensò agli avvenimenti accaduti in giornata...*

In realtà, molti non sono quello che dicono, o quello che vogliono far sembrare... E ne ho avute, di prove...
Ora so cosa fare...

*Armand si destò dai suoi pensieri, e vide Stanford salire accanto a lui alle scale. I due si guardarono in cagnesco, e Armand esclamò:*

"ALLA MALORA, BAFFONE DE MERDE!!!! CHE LA TUA PERMANENZA IN QUESTA TRAPPOLA SIA EFFIMERA, BATARD!!!!"

(Vicino alla scalinata)

*Stanford uscì discreto dalla sala da pranzo, estrasse il suo adorato sigaro e lo accese. Dopo aver effettuato pochi tiri giunse alla scalinata. Un brutto incontro. Pessimo. C'era quell'insolente francese. Non appena l'industriale inglese passò davanti ai suoi occhi, dopo un'aspra occhiata, Armand iniziò a prenderlo di mira con le sue solite parole aggressive.*

"Mio caro Armand, come mai si scalda tanto? I giorni passano e le idee cambiano, tutta questa cattiveria nei miei confronti da dove le proviene?"

*Non poteva scatenare il suo irascibile carattere contro quell'uomo. Non ne valeva la pena. Fece prevalere l'istinto pacato inglese.*

"Usare certi termini in un contesto come questo mi sembra poco consono, potrebbero ritenerla zoticone e ignorante, non crede? E comunque stia attento alla cena di questa sera, potrebbe essere il suo ultimo, amaro pasto."

*E concludendo queste parole, gettò una densa nuvola di fumo verso Armand. Con un gesto salutò. Con un sorriso si proseguì il corridoio in direzione della sua camera.

(Vicino alla scalinata)

*Non sopportando di non avere l'ultima parola, Armand gridò verso Stanford:*

"IO ZOTICONE? IO IGNORANTE??? SEI TU IL PROBLEMA, FRA NOI DUE!!!
Ricorda queste parole, Baffo: presto arriverà la tua ora, e io assisterò alla tua morte sorridendo comodamente sulla mia poltrona!!!"

*Nel pieno della rabbia, Armand uscì in giardino, per trovare un luogo dove nessuno potesse disturbarlo.*

Vedrai, Baffone... Vedrai....

(Vicino alla scalinata)

*Stanford proseguì dritto, sentì le parole di Armand che urlava. Con un gesto della mano sembrò quasi voler zittire il francese, ma non fermò il suo passo.*

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